10 obiettivi di comunicazione per il 2016

Nell’agenda di Editoria & Immagine per il nuovo anno, una lista dei buoni propositi non poteva mancare. Cominciamo con una pianificazione del lavoro, la programmazione degli interventi, la definizione degli obiettivi e uno spirito giusto: la consapevolezza che, per dare un servizio efficace, serve un’attenzione costante ai particolari.
Di seguito i nostri 10 obiettivi di comunicazione per il 2016:

 

 

 

1. Ascoltare.
L’ascolto è la prima fase di ogni dialogo autentico e produttivo con il cliente. Conoscere da vicino le esigenze delle aziende che si rivolgono a Editoria & Immagine, i nuovi clienti, così come quelli consolidati, è l’impegno più grande.

2. Innovare.
Nel lavoro di consulenza strategica, vogliamo aiutare i nostri clienti a disegnare nuove formule di comunicazione e promozione del brand.
Non basta fare quello che abbiamo sempre fatto, cerchiamo strade nuove.

3. Studiare.
E’ uno dei 10 obiettivi di comunicazione per il 2016, come sempre. Ci consideriamo in “formazione continua”, in aggiornamento costante sulle dinamiche all’interno dei media.

4. Sondare il mercato.
Indaghiamo, insieme ai nostri clienti, le tendenze del mercato di riferimento, i punti deboli e le potenzialità inespresse.

5. Conoscere nuovi giornalisti.
Per comunicare al meglio il brand e i prodotti dei nostri clienti, cerchiamo giornalisti che vogliano raccontare storie: i dettagli tecnici sono importanti, ma non da soli!

6. Pianificare.
Lo facciamo già. E’ una conditio sine qua non di ogni lavoro, perché inserirlo tra i 10 obiettivi di comunicazione per il 2016? L’impegno è di programmare in sempre maggiore sintonia con i giornalisti e con i clienti.

7. Personalizzare.
Adattare i contenuti alle esigenze dei destinatari è uno dei compiti principali di chi lavora nella comunicazione. Comunicati, immagini, consulenze andranno sempre di più misurati sulle esigenze dei giornalisti, diverse a seconda che siano di carta stampata, di web, di riviste specializzate o consumer…

8. Criticare.
Avere il coraggio di dare un commento negativo, al cliente stesso, quando crediamo stia intraprendendo una strada non risolutiva. Criticare deve essere inteso senza vis polemica, ma con l’obiettivo di impostare un confronto con l’interlocutore su contenuti reali.

9. Dare soluzioni.
La voce critica sarà accompagnata da nuove ipotesi di lavoro. Se vediamo un problema, pensiamo a una soluzione.

10. Verificare i risultati.
Monitorare l’andamento di un progetto di comunicazione è importante, tanto quanto intraprenderlo con la giusta strategia. Si deve, peraltro, essere anche capaci di riconoscere i propri errori e cambiare rotta, se necessario.