5 errori di scrittura in un comunicato stampa

Torniamo sugli errori di scrittura di un comunicato stampa e torniamo a parlare di rapporto con i giornalisti. Sapere come dare la giusta impostazione a un testo destinato ai giornalisti è una delle competenze di base che un ufficio stampa deve avere e deve applicare tutti i giorni, nell’ambito del suo lavoro. Un comunicato stampa chiaro, leggibile, con le informazioni che cerca il giornalista è un testo che ha buone probabilità di essere letto e pubblicato. Se il comunicato stampa è incompleto o poco chiaro, le possibilità che si tramuti in un articolo e vada, così, ad aggiungersi alla rassegna stampa, si riducono.

 

Da ufficio stampa, da agenzia di comunicazione integrata, da giornalisti, abbiamo visto spesso comunicati stampa lacunosi o imperfetti.  Tutti noi possiamo sempre migliorare e abbiamo sempre da imparare: oggi, tuttavia, vorremmo condividere con voi 5 cose che proprio non ci piace leggere, nei comunicati stampa e che andrebbero sempre evitati.
5 errori di scrittura in un comunicato stampa:

  • Eccesso di maiuscole.
    Il nome proprio di un prodotto potrà avere la lettera maiuscola: ma perché mettere in maiuscolo il nome per intero? Un eccesso di caratteri maiuscoli, peraltro, avrà un effetto ridondante e inutile: perché la maiuscola richiami l’attenzione deve essere usata con moderazione.
  • Contenuti vaghi.
    Se il comunicato stampa è relativo a un prodotto, il giornalista si aspetta di ricevere le informazioni essenziali sul prodotto: a che cosa serve, se è nuovo sul mercato, quale vantaggio dà al cliente.
  • Dichiarazioni virgolettate senza contenuto.
    I giornalisti leggono con piacere e riportano spesso i virgolettati dei responsabili aziendali. E’ meglio, però, che le dichiarazioni non siano frasi di circostanza vuote di contenuti, ma che dicano qualcosa di più sul prodotto e sull’azienda.
  • Anglicismi e tecnicismi.
    In certi settori di mercato i termini tecnici sono gioco forza in inglese. Se il comunicato stampa è riservato alla stampa trade, una certo numero di anglicismi e di tecnicismi, se usati con proprietà, sarà tollerato.Se si tratta di stampa consumer, è meglio adottare un maggiore equilibrio, preferendo perifrasi, definizioni e frasi in italiano.
  • Posizioni professionali troppo lunghe.
    Scegliamo, laddove sia possibile, qualifiche tradotte in italiano, di due o al massimo tre termini.

Aiutiamo i giornalisti a scrivere i loro articoli, offrendo loro comunicati più sintetici e chiari: ci ringrazieranno con un miglior risultato in rassegna stampa.