Perché parlare, oggi , degli errori in una brochure?
La brochure aziendale è uno strumento di marketing molto comune e diffuso. Volantino, opuscolo promozionale, descrizione breve dei servizi ; su carta o digitale, pdf, powerpoint o video: la brochure ha cambiato formato, modi e tempi di realizzazione, ma non è mai tramontata. La brochure risponde sempre allo stesso obiettivo, dire, in modo veloce, con un “colpo d’occhio”, chi è l’azienda e che cosa può fare per il cliente. Per comunicare in modo efficace, però, la brochure deve essere ben progettata.
Realizzare una brochure aziendale è tra le attività più comuni per un’impresa. Non è detto, però, che sia tra le attività più facili e meno a rischio di errori.
La brochure è una presentazione dell’azienda nata per una lettura veloce: sintesi e capacità di richiamo devono essere le due caratteristiche principali della brochure. Al tempo stesso, il fatto che la brochure sia così comune nelle imprese, il fatto che sia conosciuta e usata da sempre, fa pensare a molti che anche progettare una brochure richieda pochi sforzi e, soprattutto, competenze minime.
Di seguito vi mostriamo alcuni degli errori in una brochure che abbiamo riscontrato:
- Colore e caratteri poco leggibili.
La brochure, se cartacea, ha dimensioni “tascabili” ed è studiata per una fruizione rapida. Un colore che appesantisce il testo, font troppo piccoli, non bene contrastati sullo sfondo, non aiutano l’occhio e non si fanno ricordare. - Titolo poco incisivo.
Il titolo della brochure è un po’ come una “call to action”, in una pagina di un sito web: deve attirare il lettore, trovando un appiglio in una sua esigenza concreta. - Dati aziendali incompleti o collocati in posizione poco leggibile.
Il buon art director e il buon grafico sanno dove l’occhio tende a guardare su un foglio stampato, o su un monitor. La posizione di testi e immagini in una brochure non va lasciata al caso. - Testi troppo lunghi o testi troppo corti.
L’azienda ha una storia lunga da raccontare, molti prodotti e molte novità? Pensiamo piuttosto a più brochure, divise per argomenti e fasce di potenziali clienti. Scrivere troppo è un “invito a leggere più tardi” , ma non sappiamo se quel “più tardi” diventerà un “mai”. Scrivere troppo poco, però, potrebbe lasciare molti punti di domanda al lettore. - Tono promozionale eccessivo.
La brochure aziendale deve vendere, presentare i prodotti in modo positivo. Senza eccessi: meglio sintetizzare i contenuti che più sono di interesse per il potenziale cliente e tralasciare qualche aggettivo.
Concludendo, quale è il modo migliore per realizzare una brochure? Anche se può sembrare un lavoro minimo, anche in questo caso la scelta che paga di più è affidarsi a dei professionisti.
Non lasciamo uno strumento di comunicazione, promozione e marketing in mano a grafici o scrittori improvvisati. La brochure, come l’immagine coordinata, come i biglietti da visita, finirà sotto gli occhi di tutti. Chiediamo a direttori creativi, specialisti, copywriter di realizzare la nostra brochure; seguiamo con attenzione il lavoro; inseriamolo nella nostra strategia di comunicazione e marketing ad ampio raggio.