5 errori in una brochure aziendale

Perché parlare, oggi , degli errori in una brochure?
La brochure aziendale è uno strumento di marketing molto comune e diffuso. Volantino, opuscolo promozionale, descrizione breve dei servizi ; su carta o digitale, pdf, powerpoint o video: la brochure ha cambiato formato, modi e tempi di realizzazione, ma non è mai tramontata. La brochure risponde sempre allo stesso obiettivo, dire, in modo veloce, con un “colpo d’occhio”, chi è l’azienda e che cosa può fare per il cliente. Per comunicare in modo efficace, però, la brochure deve essere ben progettata.

 
Realizzare una brochure aziendale è tra le attività più comuni per un’impresa. Non è detto, però, che sia tra le attività più facili e meno a rischio di errori.
La brochure è una presentazione dell’azienda nata per una lettura veloce: sintesi e capacità di richiamo devono essere le due caratteristiche principali della brochure. Al tempo stesso, il fatto che la brochure sia così comune nelle imprese, il fatto che sia conosciuta e usata da sempre, fa pensare a molti che anche progettare una brochure richieda pochi sforzi e, soprattutto, competenze minime.
Di seguito vi mostriamo alcuni degli errori in una brochure che abbiamo riscontrato:

  1. Colore e caratteri poco leggibili.
    La brochure, se cartacea, ha dimensioni “tascabili” ed è studiata per una fruizione rapida. Un colore che appesantisce il testo, font troppo piccoli, non bene contrastati sullo sfondo, non aiutano l’occhio e non si fanno ricordare.
  2. Titolo poco incisivo.
    Il titolo della brochure è un po’ come una “call to action”, in una pagina di un sito web: deve attirare il lettore, trovando un appiglio in una sua esigenza concreta.
  3. Dati aziendali incompleti o collocati in posizione poco leggibile.
    Il buon art director e il buon grafico sanno dove l’occhio tende a guardare su un foglio stampato, o su un monitor. La posizione di testi e immagini in una brochure non va lasciata al caso.
  4. Testi troppo lunghi o testi troppo corti.
    L’azienda ha una storia lunga da raccontare, molti prodotti e molte novità? Pensiamo piuttosto a più brochure, divise per argomenti e fasce di potenziali clienti. Scrivere troppo è un “invito a leggere più tardi” , ma non sappiamo se quel “più tardi” diventerà un “mai”. Scrivere troppo poco, però, potrebbe lasciare molti punti di domanda al lettore.
  5. Tono promozionale eccessivo.
    La brochure aziendale deve vendere, presentare i prodotti in modo positivo. Senza eccessi: meglio sintetizzare i contenuti che più sono di interesse per il potenziale cliente e tralasciare qualche aggettivo.

Concludendo, quale è il modo migliore per realizzare una brochure? Anche se può sembrare un lavoro minimo, anche in questo caso la scelta che paga di più è affidarsi a dei professionisti.

Non lasciamo uno strumento di comunicazione, promozione e marketing in mano a grafici o scrittori improvvisati. La brochure, come l’immagine coordinata, come i biglietti da visita,  finirà sotto gli occhi di tutti. Chiediamo a direttori creativi, specialisti, copywriter di realizzare la nostra brochure; seguiamo con attenzione il lavoro; inseriamolo nella nostra strategia di comunicazione  e marketing ad ampio raggio.