Catalogo prodotti cartaceo: gli errori più comuni

Scrivere, impaginare e far stampare il nuovo catalogo prodotti è, per un’azienda, un’operazione quasi banale. Catalogo, brochure, company profile, listino prezzi: sono tutti materiali di presentazione e promozione che la maggior parte delle aziende conosce e realizza da tempo. Questi prodotti editoriali cartacei fanno parte degli strumenti di comunicazione e marketing  nati prima del web, del web 2.0. e dell’inbound marketing. Come tali, hanno anche oggi un valore preciso e rappresentano un passaggio da non trascurare, per non incorrere in errori di comunicazione.

 

Ogni azienda, oggi, ha un catalogo prodotti.  Ogni impresa sa come si progetta o come si realizza e sa a quale agenzia grafica e di comunicazione affidarlo.

Anche  uno strumento di comunicazione così tradizionale,  però, nasconde delle insidie.  Un catalogo prodotti  poco chiaro, poco coerente con l’immagine aziendale, dai contenuti scarsamente leggibili, non assolve bene il suo compito.

Il catalogo prodotti deve :

  • dare un’idea d’insieme del marchio,
  • mostrare i vantaggi che cliente finale o rivenditore avranno nell’acquistare i prodotti
  • presentare i prodotti.

Molti sono gli errori che si possono commettere, quando si lavora al nuovo catalogo.

I più comuni sorgono spesso da una sorta di “vizio di sguardo”: quei prodotti sono proprio i nostri, li conosciamo bene, in ogni dettaglio.

Quando abbiamo molta familiarità con un argomento, tendiamo a parlarne dando per sottinteso alcuni argomenti.

 Il destinatario del catalogo, invece, conosce altrettanto a fondo i prodotti?

Come sempre, in ogni progetto di comunicazione, ragionare sui destinatari aiuta a mettersi nella prospettiva giusta per impostare il messaggio.

Molti cataloghi prodotti sono destinati a partner e rivenditori:  perché l’azienda lavora nel settore business to business o perché al cliente finale sono destinati altri materiali, opuscoli, volantini, brochure brevi.

Ci sono, però, anche cataloghi pensati per il consumatore. In questo caso, grafica e contenuti devono essere studiati in misura delle caratteristiche del brand aziendale e del target al quale si rivolge.

Il catalogo prodotti business to business avrà impostazione grafica e linguaggio professionale; potrà indulgere in un lessico tecnico, se i suoi lettori lo conoscono bene.

Un catalogo prodotti  che sarà dato a un consumatore privato dovrà adottare, invece,  un registro linguistico chiaro, orientato allo stile divulgativo.

Anche nella creatività e nell’impostazione grafica, il volume rispetterà la tipologia di destinatario.

Un errore analogo a quello del “vizio di sguardo”  è l’abitudine.
L’occhio assuefatto a una grafica già vista guarda con sospetto un progetto editoriale rinnovato dall’art director. A volte può succedere anche il contrario: l’attenzione viene richiamata dalla novità, ma senza riflettere abbastanza sugli obiettivi.

La nuova grafica risponde a un’esigenza strategica? E’ coerente con l’immagine del brand?

Un buon metodo per rispondere a queste domande è il confronto: lo studio del nuovo progetto editoriale andrà condotto da un team, il più possibile diversificato nelle competenze.

Realizzare un catalogo prodotti efficace dipende, poi, da molti altri fattori: ne parleremo nei prossimi post.