Come lavorare sul brand con i social media? Come entrare nel mondo del web 2.0. con la giusta strategia e come raggiungere risultati efficaci? Da sempre sostenitori di una comunicazione integrata, che guardi ai mezzi e ai canali tradizionali così come al web 2.0, in Editoria & Immagine ci siamo posti spesso questa domanda. La poniamo a noi stessi, ai nostri partner e consulenti di digital pr e la poniamo perché siamo consapevoli che è un interrogativo caro alle aziende: nessun vuole avventurarsi su una strada se non ne vede chiara la meta.
Un paio di settimane fa ci siamo chiesti “a cosa servono i social media”. La domanda è sorta confrontandoci con la prospettiva delle aziende, Pmi soprattutto, che non trovano punti di intesa con alcuni social media manager e, spesso, non trovano il modo giusto di affrontare progetti nuovi.
Ci siamo anche chiesti quando le aziende credono, davvero, nell’innovazione e come si muovono per promuoverla, nel loro mercato di riferimento.
Non ci sentiamo di dare una risposta univoca a tutte le domande e, lo ricordiamo, investire in pubbliche relazioni, nel modo tradizionale e digitale, così come lavorare sul brand con i social media, per le aziende che hanno prodotti rivolti al cliente finale, è un’attività che va articolata e differenziata da caso a caso.
Abbiamo provato, però, ad enucleare alcuni esempi che possono dare indicazioni reali sull’utilità e l’efficacia del web 2.0.
Sono solo alcuni, ma molto interessanti per comprendere che cosa si può fare con i social media e che cosa è alla portata delle piccole e medie imprese.
Twitter è utilissimo per fare customer service.
Molte compagnie aeree scelgono i “cinguettii” per comunicare direttamente con i loro clienti. Se sono un passeggero con un biglietto in mano, ho un dubbio su un bagaglio o sul ritardo di un volo, una risposta via Twitter può aiutarmi, soprattutto se è rapida (i migliori rispondono entro i primi 15 minuti). Una risposta del customer service su Twitter è un modo per divulgare l’informazione anche ad altri utenti ed è sicuramente un volano per far crescere l’autorevolezza e la credibilità del brand.
Su Facebook: parla con i tuoi clienti, ora!
L’esempio che ci piace citare, questa volta, è un’istituzione. Il Commissariato della Polizia di Stato on line e la pagina di Agente Lisa sono testimonianze di un lavoro ad ampio raggio, che dal territorio si specchia nei social network. La Polizia ha saputo instaurare un rapporto di fiducia con gli utenti e un buon grado di interazione e coinvolgimento.
Instagram: fai parlare le immagini.
Alcuni esperti dicono che, in futuro, le immagini saranno sempre più importanti nel veicolare informazioni ai clienti e guidare l’acquisto, sui canali di commercio elettronico. Chi lavora nella pubblicità ha sempre sostenuto l’importanza dell’impatto visivo nel suscitare emozioni nei consumatori. Molti marchi che hanno compreso il ruolo della comunicazione visiva sul web hanno scelto Instagram; tra i più seguiti, a livello globale, figurano Nike, Starbuck, H&M, Louis Vitton, BMW, Gucci e Prada.
I casi da nominare sarebbero molti e si può approfondire ancora. Non abbiamo più dubbi però, nel rispondere alla domanda “a cosa servono i social media”.
I canali social influenzano i processi di acquisto delle persone. A prescindere dal progetto di comunicazione che si scelga di intraprendere, è bene esserne consapevoli.