Comunicare la sicurezza

Oggi di sicurezza si sente parlare spesso e non sempre nei toni giusti per aiutare la comprensione. È più facile creare allarme al posto di comunicare un modo ragionevole di affrontare il problema; che si parli di sicurezza informatica, di protezione dai furti nelle abitazioni di tutela dei minori sulla rete o di altro ancora.
In Editoria & Immagine abbiamo scritto spesso di sicurezza. Abbiamo studiato la sicurezza sul web e lavoriamo tuttora come ufficio stampa per aziende leader nel mercato della protezione delle abitazioni. In base alla nostra esperienza, proviamo a dare alcune indicazioni di massima e infine, poche – buone – pratiche di comportamento.

Comunicare la sicurezza: un po’ di teoria

Prima, un po’ di teoria. La sicurezza “totale” non esiste. Non esiste sul web, non esiste a casa propria, nemmeno se la circondiamo di antifurto, porte blindate e grandi muraglie. Un buon grado di sicurezza viene in genere definito da un criterio temporale: una casa – o un sito web, traslando il concetto – è abbastanza sicura se il tempo che impiegherebbero i ladri a entrarci è sufficientemente lungo e l’opera di scasso di una porta o di una finestra risulta molto laboriosa. In termini teorici, anche la migliore fortezza può essere espugnata: a patto di avere tempo, molto, e denari per acquistare cannoni e dinamite.

Quello che però è importante divulgare, per fare cultura attorno al tema della sicurezza, è il ruolo di un’attenta analisi preliminare di ciò che vogliamo proteggere:

La nostra casa è in un luogo isolato? Tutti i punti di accesso sono protetti, porta d’ingresso, finestre, vetrature? Il nostro personal computer è dotato di antivirus periodicamente aggiornato? Viene utilizzato spesso da adolescenti e bambini? La nostra pagina Facebook è fin troppo completa di dati personali, i filtri sulla privacy non sono attivati?

Solo dopo questa analisi, si può pensare alle soluzioni che ci aiutino a farci stare tranquilli. Di fatto, dal momento che nella vita reale i ladri veri hanno poco tempo e, a meno che non siano professionisti incalliti, anche risorse limitate, proteggersi dai rischi più frequenti è possibile con accorgimenti piuttosto semplici.

Ne parleremo nei prossimi post.