Niente di nuovo e niente da comunicare

Capita spesso che le imprese non riescano a percepire, dall’interno, quali sono le notizie e i contenuti più interessanti che, se divulgati, potrebbero far “saltare dalla sedia” i giornalisti. Niente di più ovvio: per comprendere dove ci sia una notizia c’è bisogno di un professionista che ragioni in un’ottica da ufficio stampa e in azienda prevalgono le visioni di esperti di marketing, conoscitori delle politiche commerciali, direttori tecnici. Per “scoprire” una notizia, serve soprattutto, secondo noi, uno sguardo che osservi la realtà aziendale da una giusta prospettiva: distanziata, ma non troppo. Questo secondo la nostra esperienza…

 

Lunedì mattina: il responsabile dell’ufficio stampa e il suo cliente, una media impresa per esempio, pianificano un programma di comunicazione per il medio termine. La segretaria dell’ufficio marketing e comunicazione dell’impresa ammette, d’accordo con la segreteria di direzione, che “per i prossimi mesi non ci saranno prodotti nuovi; “non avremo niente, quindi, da divulgare per mezzo di comunicati stampa”. Il direttore dell’ufficio stampa non si rassegna e chiede il punto di vista del management in persona: il direttore commerciale e il direttore generale.
Tutti sembrano concordi: niente di nuovo e niente da comunicare.
La conversazione procede divagando, parlando “del più o del meno” citando aneddoti ed episodi di vita quotidiana in azienda. Emerge così che proprio l’altro giorno è arrivata una commessa da un paese esotico, la prima nella storia dell’export di questa azienda, ed è un lavoro anche molto importante: il cliente finale è un personaggio curioso, un tipo stravagante che ha arredato casa in stile surrealista ed è molto conosciuto nel suo paese. Il prodotto che ha ordinato è stato modificato per l’occasione, per adattarsi ad esigenze specifiche.
Il responsabile dell’ufficio stampa cambia volto. “Abbiamo la notizia”, dice: una storia un po’ originale, bella da raccontare, che ha il pregio di veicolare un’esperienza concreta di un cliente e il vantaggio di incuriosire e divertire. Il comunicato stampa potrebbe puntare sulla personalità bizzarra del cliente ma dovrà, in modo implicito ed esplicito, trattare anche temi non banali, per un’impresa, come export, espansione in mercati nuovi, personalizzazione del prodotto.
Il comunicato stampa in questione potrebbe, come sempre quando si tratta di comunicazione e media, dare risultati anche diversi dalle aspettative. Ne discuteremo in un prossimo post: quello che ci preme osservare ora è il modo di creare contenuti da divulgare alla stampa. Non è sempre vero che non c’è niente da comunicare: è vero invece che certe “novità” non sembrano tali a chi le vive dall’interno.
Per trovare, scrivere e gestire il contenuto adatto a un comunicato stampa è necessario avere una modalità di sguardo caratteristica, che è propria degli uffici stampa.
Ora siamo noi a farvi una domanda: davvero non avete niente di nuovo e niente da comunicare?