La lista dei desideri a Homimilano era già pronta. Mancava solo la visita ai padiglioni di Rho-Pero e qualche chiacchierata interessante. Il nostro obiettivo era soprattutto conoscere aziende che non solo propongono oggetti di stile, ma sono consapevoli come una strategia di comunicazione e di pubbliche relazioni in fiera sia determinante. Bene. Abbiamo visto un po’ tutto, progetti importanti e prodotti bellissimi, azioni di marketing e uffici stampa assenti. Abbiamo visto, però, anche buone pratiche che proveremo a evidenziare.
A Homimilano si incontrano grandi aziende, con stand e allestimenti di grido, ma anche piccole e medie imprese, attività esordienti, con spazi espositivi piccoli e creativi. In questo post non ci interessa tanto segnalare le singole novità – un’operazione che ci riserviamo di eseguire in futuro – ma di ricordare che cosa è più efficace, in un contesto come un’esposizione commerciale, per gestire al meglio la comunicazione con i visitatori. Arrivare a ottenere buone pubbliche relazioni in fiera non è così scontato come sembra, anche in occasioni, come Homimilano, riservate agli operatori professionali. Noi vogliamo raccontare alcuni esempi da tenere bene a mente…
Le assistenti agli stand sono attente.
Non si tratta solo di giovani di bella presenza e con il sorriso. Parliamo di signorine che osservano i visitatori quando passano di fianco allo stand e, laddove possibile, ne intercettano gli sguardi e provano a richiamare la loro attenzione. Allo stand di una casa produttrice di caffè, ad esempio, l’assistente si è avvicinata, ci ha offerto un caffè e spiegato nel frattempo le novità dell’ultimo prodotto, distinguendo aromi e caratteristiche. In seguito ci ha indicato quale responsabile aziendale avrebbe meglio esaudito le nostre richieste; nel frattempo però, il suo comportamento era stato il primo “biglietto da visita” per presentare una buona immagine dell’azienda.
I responsabili aziendali sono disponibili.
Una fiera è, per le imprese, soprattutto un’occasione di incontri e contatti commerciali. E’ probabile che lo stand sia molto frequentato e anche un po’ caotico e che gli operatori chiamati a gestire le visite possano essere indaffarati . E’ un buon segno, ma non un buon motivo per mostrarsi scostanti e frettolosi con gli interlocutori. Il visitatore che abbiamo di fronte è sempre da considerare con attenzione e disponibilità, meglio se sincera. Ricordiamo che, in fondo, non lo conosciamo ancora e che il miglior modo per conoscerlo – e magari avviare collaborazioni produttive – è avere un atteggiamento positivo. Stiamo parlando di affabilità, non di gentilezza formale; di apertura, non di una cordialità espressa “per dovere”.
Gli interlocutori hanno le risposte.
In primis, le assistenti o gli operatori indagano quali sono gli effettivi interessi del visitatore. In seguito, gli indicano la persona giusta o gli danno il materiale che meglio risponde alle singole esigenze. Se il materiale non dovesse esserci, si prendono in carica di mandarlo in un secondo momento, anche nei giorni successivi alla fiera. Si noti bene: dovrà accadere, però, che quanto chiesto venga recapitato davvero e in un tempo ragionevolmente breve.
Gli addetti stampa sono in fiera.
Questo è un punto dolente per molte imprese. Prima di tutto, non è detto che l’azienda abbia un’agenzia o un ufficio stampa di riferimento. In secondo luogo, – capita anche nelle aziende molto strutturate- non è detto che il responsabile del press office sia presente per affiancare il cliente nella gestione delle pubbliche relazioni in fiera. Secondo noi, è un errore. Se proprio nessuno dell’ufficio stampa è disponibile agli stand, sarebbe meglio che almeno sia facilmente reperibile e che un suo biglietto da visita sia sempre ben in vista alla reception.
Comprendere come si possano adottare intelligenti modalità di pubbliche relazioni in fiera è un tema tutt’altro che esaurito. Siamo aperti ai vostri suggerimenti: sul blog, sulla pagina Facebook e Twitter o in qualunque altro mezzo via sia congeniale.