Il rapporto tra imprese e giornalisti

La fiera di cui vogliamo parlarvi questa settimana è Sicurezza, Biennale Internazionale di Security e Fire Prevention. In programma nei padiglioni di Rho, alle porte di Milano, ancora fino a venerdì 14 novembre, l’esposizione presenta 500 aziende specializzate, provenienti da 28 paesi diversi e pronte per presentare le loro soluzioni a progettisti, installatori, security manager e operatori professionali. Oggi però a noi interessa una “storia dentro la storia”,una riflessione orizzontale, che ci serve per spiegare il rapporto tra imprese e giornalisti. I giornalisti sì: non saranno tutti come Humphrey Bogart , ma ancora possono essere utili a divulgare una buona immagine dell’azienda.

Un giornalista esperto del settore Sicurezza si presenta in fiera alla ricerca delle novità più importanti del mercato. Dà uno sguardo veloce agli stand e si ferma via via presso quelli che gli sembrano più interessanti: vuole approfondire, comprendere i dettagli tecnici del prodotto, capire quale valore aggiunto porta sul mercato e come valutarne il grado di innovazione e di risposta ai bisogni dei clienti finali.
Dunque il giornalista sceglie un’azienda, si avvicina alla reception. Una ragazza molto brava e molto avvenente addetta all’accoglienza registra il suo nome e, dopo una breve conversazione, gli chiede gentilmente di attendere. Lo stand è un via vai di persone, operatori professionali, occasioni di business per l’azienda, mentre il giornalista vuole purtroppo solo delle informazioni. Mentre attende, un responsabile marketing dell’azienda si avvicina, comincia a conversare con lui. Non è la persona più adatta per sviscerare il problema e, dopo averlo appurato, dice che tutto quello che può fare è chiedere al giornalista di scrivere una mail a chi di dovere e solo allora, dopo la fiera, riceverà il materiale che gli serve. L’indirizzo mail al quale scrivere non è, indovina un po’, info@dominio.it.

Il giornalista si congeda. Non può e a questo punto non vuole più scrivere di quell’azienda, che non ha saputo gestire il rapporto tra imprese e giornalisti. Va in sala stampa, dà uno sguardo ai press kit – pochi, come al solito- distribuiti in quella sede dagli uffici stampa più accorti. Si accorge di un evento, molto interessante,al quale non potrà partecipare per motivi di tempo. La notizia c’è, il prodotto è nuovo, interessante, funzionale. Si precipita allo stand, spiega che non gli sarà possibile essere presente all’evento ma vuole parlare comunque della soluzione presentata. Viene accolto da una hostess che lo porta subito dalla responsabile della Comunicazione e infine a scambiare due parole con l’amministratore delegato dell’azienda.

L’A.D. gli presenta il prodotto, le ragioni strategiche, la visione di lungo periodo che muove l’impresa. Dopo la breve intervista, il giornalista ha modo di parlare anche con l’addetto stampa dedicato, che nel giro di una mezz’ora manderà via mail il press kit e informazioni di dettaglio utili per stendere un articolo. Non serve altro per capire che questa azienda ha capito come un buon rapporto tra imprese e giornalisti possa dare un  risultato soddisfacente, in termini di rassegna stampa e di immagine complessiva.

Per inciso: l’azienda del secondo caso descritto è Acotel Net. Presenta in fiera HomeCloud, una soluzione domotica “user friendly” che è in grado di attivare una serie di dispositivi per la gestione della casa, dall’apertura del cancello all’impianto fotovoltacio, mediante una piattaforma on line che si comanda da smartphone e tablet. Acotel Net ha già sviluppato il progetto per ambienti professionali e imprese, oggi propone “la casa del futuro”, un modo più semplice e integrato per usufruire in casa di tecnologie intelligenti e avere, in più, la possibilità di monitorare i propri consumi energetici. Presidente e Amministratore delegato di Acotel net è Claudio Carnevale. Presto vi diremo che cosa ci ha detto.