Le imprese italiane sono pronte per Expo 2015? Le piccole e medie imprese, soprattutto, ancora impegnate nella sfida quotidiana a incrementare le vendite e fronteggiare le difficoltà della crisi economica, sapranno cogliere nuove opportunità dall’appuntamento che ci attende? Le domande che ruotano attorno alla necessità di strategie per Expo 2015 sono molte. Non pretendiamo di esaurirle in un solo post e non vogliamo neppure entrare nel merito di un evento, Expo, già dibattuto e controverso ma che, in tutti i casi, ha e avrà un rilievo internazionale. Cominciamo con qualche riflessione.
Il 1 maggio, data di inizio di Expo 2015, si avvicina. I settori di produzione più attinenti al tema dell’evento si sono già organizzati, ma non dovrebbero essere i soli. Expo può essere una cassa di risonanza per l’intero Made in Italy, anche per un’azienda che produce scarpe o serrature. Nel bene e nel male, noi pensiamo che Expo sia una grande occasione per mostrare ai visitatori stranieri che cosa è l’Italia e che cosa sa fare. Non vogliamo dare consigli troppo specifici in questo, perché ogni azienda ha il suo quid, da vendere e da comunicare, ma forse possiamo porre qualche interrogativo.
L’impresa ha pianificato una strategia per i mercati esteri?
La risposta suona banale, ma forse resta da verificare se si tratta di un programma chiaro, condiviso dal vertice e dagli agenti sul territorio internazionale, con adeguati strumenti operativi. In alcuni casi il lavoro degli anni scorsi sull’estero ha permesso di comprendere come e dove è meglio muoversi per incrementare i risultati. Bene, si tratta di capire se gli obiettivi di business, in questo senso, sono stati ridefiniti ed esplicitati con cura. Infine, si dovrà anche capire se logistica e rete distributiva rispondono in modo adatto alle esigenze del mercato.
L’immagine aziendale è coerente con il piano di business?
Se stiamo pensando a strategie per Expo 2015, forse il vero modo di intendere questa domanda è: l’impresa propone un prodotto che realmente si distingue nel panorama del Made in Italy? Soprattutto, sa comunicare le sue caratteristiche di originalità?
L’impresa ha una strategia di comunicazione?
I visitatori stranieri avranno modo di conoscere dal vivo differenti esempi di Made in Italy e della realtà imprenditoriale italiana. Tornati a casa, gli stessi visitatori avranno altri canali per approfondire la conoscenza. Se vorranno, avranno di sicuro molto da leggere, prima tutto sull’evento in generale o anche dell’argomento che più a loro interessa. Il web, i giornali, i social media, avranno per loro una gran mole di informazioni.
Per ciascun marchio, se avranno intessuto contatti personali, saranno gli stessi responsabili aziendali a proseguire il rapporto. I canali di comunicazione on line resteranno in ogni caso fondamentali: parliamo del sito Internet e di altre vie come newsletter e social network.
Pensando a efficaci strategie per Expo 2015, è importante che l’azienda definisca un piano di comunicazione specifico, a breve, medio e lungo termine. Attenzione, non stiamo dicendo che sono obbligatori, per tutte le aziende, investimenti pubblicitari o attività di ufficio stampa o campagne social. Il solo fattore importante è la consapevolezza: l’impresa sa che cosa vuole comunicare di se stessa? Quello che presenta all’esterno è coerente con gli obiettivi? Infine, è efficace?