Oggi vogliamo parlare di tone of voice e comunicati stampa. Scoprire quale tone of voice è più indicato a veicolare un marchio è uno dei punti importanti della comunicazione. Oggi si parla molto di tono di voce legato ai contenuti sulla rete; anche per un ufficio stampa, che si rivolge a portali e media on line e a testate cartacee tradizionali, è molto importante adottare lo stile di comunicazione più adatto. Per gli esperti, il tone of voice è un approccio complessivo, che riguarda l’intera immagine coordinata e le attività di comunicazione.
Perché parlare di tone of voice e comunicati stampa?
Per rispondere alla domanda, facciamo un passo di indietro. Che cos’è il tone of voice?
Tono di voce è la modalità espressiva, lo stile di comunicazione.
Fanno parte del tono di voce il registro linguistico scelto per un testo, scritto o orale, il lessico usato, la struttura frasale.
Tone of voice è un termine è molto comune tra blogger, copywriter, esperti di content marketing: sembra un concetto nuovo, ma ha una tradizione molto antica. Tutti noi tendiamo a modulare, quando possiamo, il nostro linguaggio per entrare meglio in sintonia con l’interlocutore: siamo formali con persone che conosciamo poco o con le quali vogliamo mantenere un distacco; siamo immediati, rapidi e informali con amici e familiari; siamo seducenti, freddi, astiosi o calorosi, in virtù di ciò che vogliamo comunicare e ottenere.
Nella comunicazione aziendale, la scelta del tone of voice fa parte di strategie di marketing e branding.
Se vuole trasmettere una coerente immagine di sé, l’azienda dovrà fare in modo che grafica e testi, progetti off line e online abbiano un tono di voce condiviso.
Il discorso si applica anche a tone of voice e comunicati stampa. Come nell’esempio del messaggio a un amico o a un conoscente, anche in questo caso si combinano due esigenze:
- il tone of voice aziendale, cioè quello che l’azienda vuole comunicare
- le caratteristiche del destinatario.
Nella definizione del tono di voce adatto, azienda e agenzia di comunicazione hanno già preso in considerazione il profilo del target, cioè dei clienti reali e potenziali. Il tono scelto, quindi, comprende questo mix di elementi, da considerare anche nella comunicazione ai giornali.
Nello stabilire quale stile sarà più adatto ai comunicati stampa, si tratterà di bilanciare le caratteristiche linguistiche strutturali di un testo rivolto al giornali e di combinarle con le esigenze d’immagine dell’azienda.
Un buon ufficio stampa sa farlo, senza forzature e scrivendo un comunicato che risulti chiaro e leggibile per i giornalisti e in linea con il progetto di comunicazione aziendale predefinito.
Quali sono gli effetti di un tono di voce poco studiato?
Se parliamo di tone of voice e comunicati stampa, le conseguenze di una strategia poco ponderata non si vedono subito, ma ci sono.
Il rischio più comune è dimenticare, nella modulazione di tono e stile, obiettivi e metodi di lavoro dei giornalisti, usando, nei comunicati, un tono troppo sbilanciato sulla promozione.
Un altro pericolo è ridurre la comprensibilità e la leggibilità del messaggio.
Accade se, nei comunicati istituzionali, si trascura di semplificare lo stile burocratico oppure se, nell’enfatizzare la descrizione di un prodotto o di un progetto in termini emozionali, si dimenticano i dettagli tecnici.
Il tono di voce di un comunicato stampa dipende da molti fattori: è in stretta relazione con l’immagine del brand, ma anche con il contesto, i canali di comunicazione e i suoi destinatari.