Quando il comunicato stampa non piace al cliente

Può succedere, anche se raramente. Il comunicato stampa non piace all’azienda cliente.  Un’agenzia di comunicazione mette in conto anche questo: sta in una dialettica delle parti abbastanza comune, dove l’ufficio stampa tende a dire troppo e l’impresa vorrebbe dire troppo poco. Un dialogo attento, un’autentica modalità di ascolto dell’agenzia verso il suo cliente potrà sciogliere il nodo e risolvere i dubbi più grandi. A volte basta modulare in modo differente i contenuti; altre volte sarà necessario rivedere piano editoriale e programmazione di  quello che è più strategico comunicare ai media.

 

Abbiamo già scritto su questo blog quando sia importante comunicare bene con l’azienda cliente. Un buon progetto di comunicazione verso i giornali, i business partner, i consumatori finali sarà tanto più efficace se parte da una condivisione di intenti tra agenzia e impresa.

Può capitare, però, che il comunicato stampa non incontri l’approvazione dei vertici per diversi motivi. Ogni azienda ha un proprio stile, una filosofia e uno spirito che il registro linguistico del comunicato dovrebbe rispecchiare. I contenuti del comunicato stampa sono stati studiati sulla base di un programma a lungo termine e di una strategia di comunicazione ben definita.

Perché, allora, il comunicato stampa non piace?

Le motivazioni sono variabili. La prima che ci viene in mente è un errore a monte:  la strategia di comunicazione è stata pianificata insieme all’azienda cliente in modo troppo poco dettagliato.
I vertici hanno apposto un loro sì generico al progetto preliminare, l’agenzia non ha approfondito. Se il comunicato non piace, dunque, ciò accade perché, di fatto, i suoi contenuti non sono stati concordati con chiarezza sin dall’inizio.

A volte il comunicato stampa non piace perché ha troppi dettagli.

Molte aziende si mostrano reticenti a voler divulgare particolari, che considerano patrimoni di know how da preservare. Nessun ufficio stampa vuole comunicare ai giornali notizie che risultino dannose all’azienda, rivelando dettagli importanti ai giornali e, quindi, alla concorrenza.
Il più delle volte, però,  il contenuto del comunicato, se ben rielaborato, non nasconde nulla di rischioso per le aziende.

Un giusto bilanciamento tra dettagli tecnici e strategia di comunicazione risolve facilmente il problema.

Spesso  il comunicato non piace per via del suo “tone of voice”.

Il comunicato stampa è rivolto ai giornalisti. Linguaggio e prosa di un ufficio stampa sono una combinazione tra il modo di scrivere dei giornali, chiaro e sintetico, e  un approccio più formale tipico della comunicazione in azienda. Molti responsabili di management, abituati a un registro autorevole, quasi amministrativo, che vedono usare negli uffici, non si riconoscono nel tono di voce di un comunicato.  In questo caso, sarà l’agenzia a dover motivare perché in un comunicato stampa è meglio evitare eccessivi  formalismi e toni burocratici.

Il metodo per scrivere e divulgare un comunicato stampa efficace parte anche da questo: una definizione di strategia, obiettivi e contenuti il più possibile chiara tra agenzia e impresa.

Laddove sorgano dei dubbi sul testo da divulgare ai giornali, un lavoro di riflessione a quattro mani, da entrambe le parti, è la strada migliore.